Descrizione
Un romanzo che racconta la vita di Filomena Iavazzo, staffetta partigiana teramana e Croce al merito di guerra; dalla sua adesione alla Resistenza, si ripercorrono le tappe di quella che, da storia individuale, diviene Storia collettiva: dalla guerra al ’68, dagli anni di piombo ai mesi di Mani Pulite, dagli anni ’80 all’euro, fino all’attentato alle Torri gemelle e ai giorni nostri. Dalila Curiazi sa emozionare e commuovere in un racconto che intreccia vicende personali con la storia del nostro Paese.
Poi, piano piano, i voti bianchi cominciarono a salire e la sera ci trovò, stanchi e delusi, alle sette, assieme a mia madre che, col suo grembiule nero, era venuta in mezzo a noi, sotto i portici del Corso a sentire l’altoparlante che proclamava la vittoria della Democrazia Cristiana. Quella volta pensammo tutti che non ce l’avremmo fatta mai, che la balena bianca era troppo grande per noi. Tranne mia madre che ci disse: «Non vi preoccupate: abbiamo cacciato i Tedeschi e mo non cacciamo sti piducchie arbivite?»
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